La mammella è un organo molto complesso che può dare adito alla formazione di cisti, noduli, infiammazioni, infezioni o tumori.
A causa di questi rischi è necessario sottoporre l’area a costanti controlli per preservare il proprio stato di salute e prevenire le patologie.
L’ecografia mammaria è uno degli esami più importanti a livello sanitario. Vediamo perché.
In cosa consiste l’ecografia mammaria
L’esame è di per sé molto semplice in quanto consiste in un’emissione di ultrasuoni tramite una sonda apposita.
La mammella viene cosparsa di gel per poter trasmettere in maniera ottimale le onde a bassa frequenza e alta intensità. A seconda di come vengono riflessi questi ultrasuoni è possibile ricavare importanti informazioni sulla densità e sul tipo di tessuto, fondamentale per le diagnosi di primo livello.
L’ecografia mammaria è assolutamente indolore, in quanto gli ultrasuoni non sono accusati dal corpo e rapida. La durata è di circa 20 minuti e la donna rimane sdraiata e a seno scoperto per tutta la durata dell’ecografia e non si sottopone ad alcun tipo di preparazione né terapia farmacologica.
Non c’è bisogno di essere accompagnate e si può guidare o ritornare al lavoro in tutta tranquillità. L’esame infatti non è invasivo quindi non necessita di un riguardo particolare.
A livello pratico, tramite questa indagine è possibile rilevare tutte quelle formazioni di origine benigna (come cisti, lipomi o fibroadenomi) o maligna, alterazioni a carico di tessuti e linfonodi (come ad esempio mastiti o ascessi).
Quando fare l’ecografia mammaria
Alcune donne ritengono sia sufficiente ricorrere o all’ecografia mammaria o alla mammografia ma queste due indagini sono diverse e l’una non sostituisce l’altra. L’ideale sarebbe fare entrambe anche se la prassi consiglia l’ecografia alle donne giovani e la mammografia alle donne con età superiore ai 50. Il motivo è da addurre alla qualità dei tessuti: più densa nelle giovani che rispondono bene all’ecografia e con ghiandole atrofizzate nelle donne mature che necessitano quindi di un’indagine ai raggi X.
Leggi anche: l’importanza della mammografia
L’ecografia mammaria è un importante tassello nella prevenzione per il seno ed è consigliabile sottoporsi ad un controllo quando indicato dal proprio medico o in presenza di sintomi sospetti rilevati magari con l’auto-esame da palpazione; quest’ultimo è da ritenersi fondamentale per la prevenzione primaria e da effettuare mensilmente.
Quali sono gli esami complementari
La visita senologica o l’auto-palpazione sono indagini a cui è importante sottoporsi frequentemente. Da esse è infatti possibile riscontrare eventuali alterazioni o formazioni anormali che è necessario approfondire. L’ecografia mammaria segue questa fase e può essere completata da una mammografia. Quest’ultima non è invasiva ma solo leggermente fastidiosa a causa dello schiacciamento del seno tra due piastre radiografiche, la cui immagine radiografica verrà poi impressa su una lastra che il radiologo si appresterà a “leggere”.
Qualora ci fossero difficoltà di lettura o esigenza di osservare specificatamente una determinata area è possibile fare una risonanza magnetica, anch’essa non dolorosa e invasiva.
Qualora ci fosse bisogno della conferma di un sospetto, l’ago aspirato o una biopsia sono essenziali per determinare la natura del tessuto. Quest’ultimo esame è invasivo in quanto bisogna prelevare una piccola porzione del tessuto incriminato da mandare in un laboratorio ed effettuare un esame istologico o citologico.
Perché è importante l’ecografia mammaria
Il tumore al seno, attualmente in Italia, ha una percentuale di frequenza pari al 29%.
La particolare sede di origine mista alla mancanza di controlli periodici, rendono questo tipo di tumore uno dei più comuni tra le donne.
Effettuare screening ed ecografie mammarie periodiche è una delle armi più potenti che le donne hanno a disposizione per effettuare una buona prevenzione del seno e proteggere la propria salute. Mai dare per scontato questo esame e ricordare che in soli 20 minuti è possibile bloccare, in tempo, una situazione che potrebbe ampiamente peggiorare a lungo andare.