L’osteoporosi è una patologia invalidante che può essere “primaria” o “secondaria”. Viene detta osteoporosi primaria quella che manifestano le donne a seguito dell’entrata in menopausa, mentre quella secondaria è dovuta ad altre cause e interessa anche gli uomini in relazione dell’avanzare dell’età. Le ossa indebolite sono predisposte a lesioni e fratture frequenti e, nei casi più gravi, anche spontanee senza che di base ci sia un evento traumatico come una caduta.
L‘osteoporosi consiste nell’indebolimento sia strutturale che funzionale dell’intero apparato scheletrico. L’osso tende a perdere minerali, in particolare il calcio, per cui la struttura assume una forma porosa, provocando una debolezza sistemica.
È possibile, tuttavia, prevenire l’osteoporosi con accorgimenti semplici e che iniziano fin dall’infanzia.
La prevenzione dell’osteoporosi
Tenere lontano lo spettro dell’osteoporosi che esordisce in età avanzata, sia a causa della menopausa che dell’invecchiamento, è possibile.
Uno dei primi aspetti da curare riguarda l’alimentazione con un buon apporto di calcio e vitamina D. La quantità di calcio necessaria per prevenire l’osteoporosi va dai 1000 mg ai 1500 mg al giorno, rispettivamente in età infantile e adulta.
Il calcio è un minerale di cui bisogna fare inderogabilmente scorta fino a circa 35 anni, termine che la medicina moderna indica come l’età dopo la quale la quantità accumulata comincia a calare.
Durante l’infanzia è il latte il primo alimento dal quale avere l’apporto sicuro di calcio, mentre con il passare degli anni è necessario integrarlo non solo gli altri latticini, ma anche vari cibi che lo contengono, come la frutta secca (mandorle e fichi), la soia, la verdura a foglia scura (la cicoria, i broccoli, gli spinaci, la rucola, ecc), ma anche il pesce azzurro.
La vitamina D non si trova in particolare nei cibi, ma si ottiene con l’esposizione al sole primaverile o estivo, ed è indispensabile per la sintetizzazione da parte del nostro organismo del calcio. Bastano anche 15 minuti al giorno.
L’alimento tuttavia che ne contiene un buon apporto è il fegato di pesce, in particolare quello di merluzzo, cui si cibano per esempio gli Inuit per affrontare la mancanza di sole per lunghi periodi e una possibile carenza di vitamina D. Un regime alimentare equilibrato è quello ispirato alla dieta mediterranea, con un’importante componente di frutta, verdura e alimenti sani che contengano antiossidanti.
Tra i cibi che, invece, sono da evitare per prevenire l’osteoporosi c’è il sale, la carne rossa e in generale un eccesso di proteine animali preferendo quelle dei legumi. Bisogna anche evitare l’abuso degli alcolici e la caffeina. La dieta per prevenire l’osteoporosi è senza grassi aggiunti e deve essere associata a una regolare attività fisica a tutte le età.
Non si tratta soltanto di mantenere il peso forma, ma anche di avere un fisico allenato, con articolazioni lubrificate, una buona circolazione sanguigna per una migliore vascolarizzazione e, di conseguenza, una buona ossigenazione dei tessuti.
Se la vitamina D aiuta a immagazzinare calcio, ci sono dei farmaci, come i cortisonici, che al contrario inibiscono questo processo, per cui è il caso di assumerli con moderazione.
L’importanza dell’esame MOC
L’acronimo MOC sta per “Mineralometria Ossea Computerizzata” ed è un esame che serve per sapere se si è affetti da osteoporosi attraverso la misurazione della densità ossea.
L’esame si svolge con i raggi X e si effettua a scopo sia preventivo che diagnostico, in quanto è possibile sapere in anticipo se si è predisposti all’osteoporosi, se è già in atto e quali cure mediche attuare. Per le donne in menopausa di solito si consiglia una terapia ormonale sostitutiva, unita ad altre prescrizioni in base al singolo caso.
È il solo esame disponibile per sapere se si è in osteopenia, cioè con una ridotta densità ossea o se già la patologia è in atto.
I distretti ossei presi in esame sono di solito la testa del femore, la colonna vertebrale e l’avambraccio e la durata dell’esame è di pochi minuti.